IPERCOLESTEROLEMIA: QUANDO IL RISCHIO È ELEVATO

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Inizio: 16-01-2023 - Fine: 31-12-2023
Chiusura iscrizioni: 31-12-2023
Formazione a distanza - Crediti ECM: 1.5
Ore previste: 1.00 – Posti disponibili: 719 – Stato corso:
Discipline e professioni:
Medico chirurgo:Cardiologia
Malattie metaboliche e diabetologia
Medicina interna
Medicina generale (medici di famiglia)
Descrizione
Le dislipidemie sono condizioni estremamente diffuse, che interessano una elevata percentuale della popolazione adulta. I soggetti affetti da iperlipidemie, intese per lo più come incremento dei livelli circolanti di colesterolo LDL e/o di trigliceridi, hanno una aumentata probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari su base aterosclerotica rispetto alla popolazione con livelli lipemici nella norma. Le Linee Guida internazionali delle società europee di cardiologia (ESC) e dell’aterosclerosi (EAS) per la gestione delle dislipidemie e sulla prevenzione cardiovascolare raccomandano il raggiungimento di livelli di colesterolo LDL estremamente ambiziosi soprattutto per le categorie di soggetti a rischio cardiovascolare più elevato. Per raggiungere gli obiettivi sfidanti di colesterolo LDL fissati dalle linee guida, i pazienti a più alto rischio cardiovascolare devono necessariamente intraprendere terapie farmacologiche, spesso in combinazione, oltre che continuare a seguire una serie di raccomandazioni sullo stile di vita. Statine, ezetimibe ed anticorpi anti-PCSK9 rappresentano strumenti estremamente efficaci nel ridurre la colesterolemia LDL ed il rischio di eventi cardiovascolari. In particolare, la co-somministrazione di statine ad alta efficacia ed ezetimibe si è rivelata un’opzione terapeutica generalmente tollerata capace di ridurre la colesterolemia LDL di oltre il 60%; tale riduzione della colesterolemia può essere ancor più rilevante con l’aggiunta di un inibitore di PCSK9.
Il ricorso a specifiche combinazioni farmacologiche è d’obbligo nei pazienti a più alto rischio cardiovascolare allo scopo di contenere non solo i livelli di colesterolo LDL, ma al contempo garantire il controllo di frazioni lipidiche aggiuntive (es. trigliceridi e colesterolo non-HDL) responsabili del cosiddetto rischio residuo cardiovascolare.
Scheda del corso
Evento di formazione a distanza n. 368380
Provider AIRON ID 160
Crediti ECM n. 1,5
Durata dell’attività formativa stimata 1 ora
Scheda Faculty
Matteo Pirro
Direttore Sezione Medicina Interna, Angiologia e Malattie da Arteriosclerosi Università degli Studi di Perugia Direttore S.C. Medicina Interna Azienda Ospedaliera S. Maria della Misericordia di Perugia
Arturo Cesaro
Specialista in Cardiologia Università degli Studi della Campania L. Vanvitelli
Vanessa Bianconi
Specialista in Medicina Interna Università degli Studi di Perugia
Francesco Facchini
Giornalista, Milano
Programma scientifico
1. Obiettivi lipidici e stratificazione del rischio cardiovascolare: individuare i soggetti a rischio elevato
- Chi è il paziente a rischio cardiovascolare elevato?
- Quali strumenti abbiamo a disposizione per definire la classe di rischio dei pazienti?
- Quali sono gli obiettivi lipidici e perché è importante raggiungerli?
- Gli obiettivi lipidici riguardano solo il colesterolo LDL?
Relatore: M.Pirro
Moderatore: F. Facchini
2. “The lower, the sooner, the better”: i messaggi chiave dalle linee guida internazionali
- Il motto “the lower, the better” impone il raggiungimento di livelli estremamente ambiziosi di colesterolo LDL nei pazienti a più alto rischio. Quanto è recepito questo concetto nella pratica clinica quotidiana?
- Spesso non basta essere aggressivi sul colesterolo LDL; il concetto “the sooner, the better” può essere d’aiuto nel migliorare l’impatto delle strategie di prevenzione del rischio cardiovascolare?
- Nel paziente ad alto rischio cardiovascolare, trattare il colesterolo LDL in modo precoce ed intensivo è determinante; ma come la mettiamo con l’aderenza alla terapia?
Relatore: M. Pirro, A. Cesaro
Moderatore: F. Facchini
3. La terapia farmacologica delle iperlipemie
- I farmaci rappresentano l’unico strumento a disposizione per il trattamento delle dislipidemie?
- Quali farmaci ipocolesterolemizzanti dovremmo usare nel paziente a più alto rischio cardiovascolare?
- Per i trigliceridi quali strumenti terapeutici farmacologici abbiamo a disposizione?
- Come la mettiamo con gli effetti collaterali delle terapie ipolipemizzanti?
Relatore: M. Pirro
Moderatore: F. Facchini
4. L’importanza della terapia di combinazione secondo le linee guida internazionali
- Quali combinazioni terapeutiche sono ammesse dalle linee guida internazionali per garantire una riduzione adeguata della colesterolemia LDL?
- Oltre a ridurre in modo efficace la colesterolemia, ci sono altri vantaggi nell’impiego delle terapie di combinazione?
- Esiste un razionale all’impiego delle combinazioni fisse ipocolesterolemizzanti?
- Come e quando prescrivere una combinazione farmacologica ipolipemizzante nel paziente a più alto rischio cardiovascolare?
Relatore: M. Pirro, V. Bianconi
Moderatore: F. Facchini
5. Contenuto didattico integrativo
Slide set di approfondimento. M. Pirro